L'impiego di materiali riciclabili è un punto fondamentale del mio modo di progettare. La parola plastica deriva dal latino plastĭca e dal greco plastikḗ ovvero l'arte e la tecnica di plasmare, cioè di lavorare e manipolare una sostanza modellabile allo scopo di darle una determinata forma. Per questo motivo nel mio immaginario, il riciclo è direttamente associato a questa parola. Non riutilizzare la plastica per me è come non sfruttare una delle sue caratteristiche intrinseche.
C'è una contraddizione nell'utilizzare una sola volta un materiale che ha le caratteristiche per durare a lungo, come spesso accade con il packaging alimentare. Grazie alla sua leggerezza, all'ottima capacità di assorbire gli urti, alla capacità di isolamento termico e alla sua grande plasmabilità, il polistirene espanso rappresenta un imballaggio ideale e quindi di largo uso in questo settore.
Vivo in Campania, il territorio in cui si produce la mozzarella di bufala DOP che è trasportata in contenitori di polistirolo espanso.
Nello stesso territorio, l'AirPol, una azienda che produce questi contenitori, ha brevettato un nuovo materiale ottenuto dal riciclo post consumo. Questo materiale riciclato e il suo nuovo possibile utilizzo è stato per me il punto di partenza e di ispirazione per cominciare a progettare. L'idea era quella di trasformare un oggetto monouso in qualcosa che potesse essere usato nel quotidiano.
Volevo creare un oggetto di design fatto esclusivamente del nuovo materiale riciclato e di usarlo nel modo più efficiente possibile. Ho capito che il miglior modo era quello di usarlo in modo semplice, facile da realizzare, ovvero in piano e quindi in fogli da modellare e termoformare. Dalla sovrapposizione di questi è nata Anoa, una seduta per interni ed esterni. Un design essenziale facile da combinare con altri oggetti.